La Furnasetta, balliamo su ritmi storti.

In un periodo di scarse vendite discografiche è venuto in nostro soccorso il più vituperato dei supporti fonografici, l’audiocassetta. Una roba che, nonostante la scarsa qualità è sempre rimasta nei nostri cuori e che ha un vantaggio su cd e vinili, è possibile farne basse tirature a costi minimi. Ecco perché quando la misteriosa Furnasetta ci ha chiesto una piccola produzione  per questo suo progetto chiamato Popgasm, in collaborazione con altri artisti industrial noise (Leather Parisi e Zen_Ga) abbiamo subito pensato che si potesse far uscire uno split con i misteriosi porno|muori, dei quali avevamo curato la versione digitale, che come saprete è una roba che non ci soddisfa appieno. Nasce così Death Over Vineyard Square VOL.1, il più matto e strambo dei nostri progetti discografici. 
Se i porno|muori dichiarano presuntuosamente di venire da Marte, la Furna si autocolloca, in maniera decisamente più concreta, in quel di Casale Monferrato. La produzione si è svolta tramite un freddo scambio di e-mail, ma abbiamo gradualmente maturato una certa curiosità per questo progetto, così abbiamo deciso di intervistare questa misteriosa Furnasetta per strappare qualche informazione in più.

1) Ciao, La Furnasetta è un nome femminile singolare, sei una donna e sei un progetto solista? Dicci tutto quello che puoi che siamo avidi pettegoli…

Furna: La Furna è un collettivo di individui dalle svariate influenze musicali. Ciò comporta un asse creativo non omogeneo e che talvolta arriva fino alla dance più spudorata (seppur dagli arrangiamenti non conformi). In  ogni caso ci teniamo a ricordare che la Furnasetta è un luogo che esiste realmente: è un reperto di archeologia industriale molto importante situato nel cuore di Casale Monferrato,  nostra città natale cui siamo molto legati. 

2) Lo split  tra Popgasm e porno|muori è l’unica uscita della Flamingo a non essere punk rock o hardcore, fatto curioso non trovi? Che rapporto hai con il punk?

Furna: Troviamo che usare il termine punk oggi sia un pochino imbarazzante, ma non perché sia vetusto o poco contemporaneo: cosa c’è da aggiungere ancora sull’ argomento che non sia stato ripetuto e diluito all’ infinito? La Flamingo Records è sicuramente punk, non so se sia bene o male, ma siamo felici dell’ opportunità  che ci avete dato soprattutto perché ci consente di fare ascoltare le nostre cose a chi non è avvezzo a certe asperità sonore. 

3) Come definisci la tua musica? A noi piace chiamarla industrial noise ma sei un po’ più tamarro/a della media degli artisti del genere, c’è una componente tunztunz anni 90 che ti porti nel cuore o noi di sta roba non capiamo un cazzo? 

Furna: Noi  ci sentiamo pop noise  anzi powerpopnoise hauntologico. Fare ballare la gente con la propria musica sarebbe una figata pazzesca… che tu sia Piazzolla o Leftfield. Oggi non balla più nessuno per le giuste regole   anticontagio, ma bisogna pur reagire in qualche modo no?! Fight the power. La scena industrial noise  Italiana è ancorata ad un retaggio che già nel 1984 aveva il terreo colore dei morti viventi. Oggi però ci sono nuove leve dai nomi pittoreschi che hanno voglia di ridere sotto i baffi senza prendersi troppo sul serio. Cito a caso gli amici più cari (eheheh) Leather Parisi, Mademoiselle Bistouri,  Sirena Velena e tutti gli artisti sotto la grande cappella Industrial Coast Records di Steve Kirby. Autentico faro europeo della avanguardia elettronica. 

4) Vanno molto di moda i musicisti mascherati, penso sia un modo per uscire dalla sovraesposizione dei social dove tutti ci mettiamo in mostra per i mentecatti che siamo, forse mascherarsi celare la propria identità come fai tu o i porno|muori è un modo per dipingersi come si vorrebbe essere e non farsi giudicare, tu come la pensi? Hai mai pensato di esibirti dal vivo o romperesti l’incantesimo del mistero? 

Furna: Io non sono mascherata. Io sono esattamente come appaio sulle foto promozionali: una anziana signora che passa le proprie giornate tra minestrine, gatti e pedali death metal della DOD. L’ emancipazione si muove anche nell’ underground musicale più mefitico. Believe it or not. Tu mi insegni che se io non fossi come appaio non avresti (forse) voglia di intervistarmi. Ca va sans dire.. 

5) Ti sponsorizzi quasi esclusivamente  tramite Instagram, quindi non hai 14 anni o saresti su Tik Tok e non ne hai 50 o saresti su Facebook, a parte le cazzate, come mai usi l’unico social dove si condividono praticamente solo immagini per pubblicizzare un progetto sonoro e dato che non pubblichi tue foto? 

Furna: La Furnasetta è un progetto multimediale e non solo  strettamente musicale. Come detto sopra ci teniamo ad evocare piuttosto che aggredire o stordire, ragione per cui Instagram è perfetto… se sai minimamente destreggiarti con gli editor grafici sul mercato.

6) Grazie del tuo tempo, vuoi lasciarci con una massima? 

Furna: Grazie a te e grazie ancora per l’opportunità. Ti lasciamo con un detto di Trino Vercellese, vediamo se lo capisci : “La vegia ‘i rincrêss murì, parquè nu’mprend i’üña tücc i dì.”  

CIAOOOOOO!!!!  

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